sabato 13 settembre 2008

I classici

Questa sessione è dedicata a romanzi non fantasy che hanno fatto la storia della letteratura. Da quale vogliamo incominciare? Ditemi qualche titolo e un po' alla volta li recensirò e ne parleremo insieme.

venerdì 12 settembre 2008

Il fantasy italiano

Ammettiamolo, il fantasy in Italia non ha avuto un successo immediato, e i singoli casi che oggi fanno parlare tanto di se(Licia Troisi, Francesco Falconi) rimangono spesso casi a se stanti. Ho notato infatti che dopo i boom di alcuni racconti fantasy italiani, magari buoni, le vendite cominciano a fermarsi e ritornano di scena i "padri fondatori" di questo genere in Italia. C'è chi dice che questo avviene perchè tutti gli scrittori del momento hanno la "mania" di rifarsi ai geni del fantasy straniero, come il padre Tolkien(e tra questi maniaci copioni spicco io, ben inteso!). Mancano di originalità insomma, quell'originalità che invece hanno avuto e mantenuto i primi avventurieri del fantasy italiano. Ma forse si confonde l'originalità con l'improbabile, l'inverosimile. Due parole che, in ogni settore, suscitano il sospetto e il rifiuto della gente. Mi sono sempre chiesta che senso ha comprare un libro di 18 euro come Gli eroi del crepuscolo per leggere unicamente di elfi altissimi, bellissimi, biondissimi, perfettissimi e di un cattivo sconfitto con deliziosi deus ex machina in 5 minuti per un totale di attesa di circa 800 pagine? Riparleremo a breve di Gli eroi del Crepuscolo di Chiara Strazzulla, sarà una delle prime recensioni che farò, e ho già avvisato che non sarò buona nei confronti del libro sopra citato. Un altro libro che ha sempre destato il mio sospetto è Le cronache del Mondo Emerso di Licia Troisi, il volume unico edito da Mondadori del costo di 20,00 euro. Ho scoperto leggendolo che i miei sospetti erano fondati. Ho letto prima Le Cronache e poi Gli eroi del Crepuscolo, ma li ho trovati dello stesso livello, sebbene la Troisi abbia il pregio di approfondire gli argomenti molto di più rispetto alla Strazzulla. Parlerò anche delle Cronache, fornendone appunto una cronaca dettagliata e precisa, con pregi e difetti del libro.
Ma voglio riportare anche un'opinione che non sia la mia. Posto come si esprime a riguardo del fantasy italiano Il fantasy magazine, nota rivista online specializzata in questo genere.
"Fantasy e nuove espressioni di questo genere. Arrivano in libreria nuovi autori italiani, ritornano le vecchie glorie, appare un nuovo fenomeno che è quello — piaccia o no — del Baby Boom di cui si è iniziato a parlare proprio qui, su FantasyMagazine, spopolando su vari siti e blog. L’orticello cresce, si differenzia, cambia. Eppure siamo lontani anni luce dalla varietà e dalle possibilità d’espressione che questo genere permette. Non solo. Oltre il 60% delle opere in libreria, opere italiane, ricalcano spudoratamente le idee di quel padre fondatore del fantasy che fu Tolkien. Un cordone ombelicale impossibile da recidere, a quanto sembra. “Il nuovo Tolkien”, è una frase che si sente spesso quando esce un nuovo autore, ma che a nostro avviso lo penalizza in partenza, per via di un ovvio e insostenibile confronto. Ci sono più nomi, oggi, nel fantasy italiano, vero. Ci sono più personalità, altrettanto vero. Cosa manca? Forse, e dicimo solo forse, manca originalità. Manca la versatilità d’oltreoceano. Manca anche la disponibilità degli autori famosi di rimettersi in gioco. Una differenza sostanziale col fantasy statunitense, sotto gli occhi di tutti, è proprio questa: là dove ci sono i grandi nomi, c’è anche un fervente retroterra stimolato dai grandi del fantasy (scrittori che sanno agire anche come editor, curatori e scopritori di nuovi talenti) che per mezzo di antologie, concorsi e premi patrocinati da veri e propri Signori e Signore del fantasy, mantengono vivo l’ambiente in cui operano. In Italia questo non è ancora possibile."
Dunque per la rivista il problema sta nel fatto che radici vere e proprie il fantasy italiano non ne ha mai avute, che deve in pratica la nascita ad un "trapianto" effettuato grazie agli autori stranieri. Vero o falso? Un po' entrambi, dico io. Ma aggiungiamo qualcosa sempre dalla nota rivista:
Parassiti
"E se è vero che dove la luce si fa più intensa, l’ombra diventa più fitta, è altrettanto vero che in un orticello non possono mancare i parassiti e le piante infestanti. Nel fantasy italiano e nell’editoria in genere si trovano anche questi. Difficile sfuggirne: anche perché sono la maggioranza. Categoria ben note all’autore esordiente e riassumibili in poche parole: concorsi, fantasy e non, gestiti da case editrici di dubbio valore e dubbia professionalità, esordienti che si affidano a edizioni di malaffare, a pagamento, capaci per mezzo di contratti-truffa di svilire fino a punti estremi il sogno di una vita… Ma anche il rovescio della medaglia: con pubblicazioni spudorate, nate a tavolino e presentate come capolavori assoluti di un genere che rischia, sempre più, di divenire un puro mercato d’inchiostro e fogli più o meno candidi. Senza contare i “sempre e per sempre critici”, sterili “difensori” del vero fantasy, fino agli imbonitori altrettanto superficiali e a chi afferma che per scrivere sia necessario il solo e innato talento, e non un’accurata documentazione intervallata all’umiltà del sapersi criticare quando necessario. Anche questo è fantasy."
Però, carino come commento, eh? Acido diliuito a miele, direi io...ma più che giusto in molti dei casi che ho personalmente verificato. Ah, da aggiungere che io sono annoverata tra gli "sterili"difensori del vero fantasy, quella che detesta le creaturine stile fatine con le alucce o la magia del tipo dici una parole e l'intero esercito cade a terra stecchito. Non sapevo fosse sbagliato divendere ciò che è vero, reale, umanamente possibile....perchè anche se una cosa è arricchita dall'immaginazione, non significa che è campata in aria. Ma evidentemente per alcuni vale l'impossibile, l'apparenza, l'illusione, purchè si sogni e si voli lontano lontano...per poi ricadere a terra non con i piedi ma con i fondelli presi in giro bene bene. Ma, ripeto, io sono solo uno sterile difensero, una pianta rinsecchita senza alcun valore, un parassita tolkeniano...perchè mai darmi ascolto? Concorderei invece con l'ultima parte, quella sulla documentazione. Uso il condizionale perchè ho notato con immensa delusione la frase conclusiva "Il fantasy è pure questo". Il fantasy è soprattutto e solo questo. Perchè il mondo alternativo costruito da Tolkien regge, mentre quello della Strazzulla no? Perchè è reale, è solido, è tangibile. Ci sono varie culture, persone diverse da loro per specie, abitudini, stili di vita. Proprio perchè il fantasy costruisce qualcosa di nuovo, ricombinando elementi già esistenti in maniera diversa ogni volta, si deve fare di tutto perchè quel qualcosa di nuovo risulti vero almeno quanto il qualcosa vecchio.
Spero che qualcuno di voi mi dia un pizzico di ragione, o mollo tutto e mi metto in isolamento da questo pazzo mondo!

giovedì 11 settembre 2008

I nostri racconti

Qui potete postare i vostri racconti, qualora foste scrittori, e scambiarvi commenti. Posterò anche io e sarò felice di condivedere le mie opinioni con voi.

Ma cos'è veramente il fantasy?

Appassiona migliaia di lettori in tutto il mondo, facendoli sognare, ma cos'è in realtà il fantasy?
Un genere da molti scambiato per basso e inutile, irreale e vuoto, privo di senso. Eppure continua ad affascinare. Eccone la definizione corrente presa da wikipedia:
"Fantasy è un termine, mutuato dalla lingua inglese, con il quale si indica un genere letterario, nato nell'ottocento, i cui elementi dominanti sono il mito e la fiaba. Dalla letteratura il fantasy si è presto esteso agli altri mass media, anzitutto il cinema, quindi i fumetti e la televisione.[1]
Al contrario della narrativa fantastica tout court, che affronta l'intrusione vera o supposta dell'elemento fantastico nella nostra realtà, il fantasy descrive mondi o dimensioni immaginarie completamente avulse dal nostro mondo.
Quale genere, il fantasy viene di volta in volta associato o contrapposto sia alla fantascienza che all'horror. Tutti e tre i generi contengono elementi fantastici, con ampi scostamenti dalla realtà (o considerazioni estreme sulla natura della realtà, presente o passata). Vari scrittori e critici anglosassoni preferiscono usare il termine cumulativo di speculative fiction (narrativa speculativa) a causa della sempre più frequente contaminazione tra i generi."
Piuttosto difficile distinguere tra questi sottogruppi quale è il vero significato di fantasy. Una cosa però è chiara. Il fantasy si basa chiaramente sulla realtà del nostro mondo e l'affronta creando realtà parallele basate su mito e fiaba. Ma cosa sono mito e fiaba? Altre definizioni da wikipedia:
"Un mito (dal greco μύθος, mythos ) è una narrazione investita di sacralità relativa alle origini del mondo o alle modalità con cui il mondo stesso e le creature viventi hanno raggiunto la forma presente. Di solito i suoi protagonisti sono dei ed eroi.
Spesso le vicende narrate nel mito hanno luogo in un'epoca che precede la storia scritta. Nel dire che il mito è una narrazione sacra s'intende che esso viene considerato verità di fede e che gli viene attribuito un significato religioso o spirituale. Ciò naturalmente non implica né che la narrazione sia vera, né che sia falsa."
Ancora, Eliade dice in Aspects du mythe:
« Il mito racconta una storia sacra; rifrisce un avvenimento che ha avuto luogo nel tempo primordiale, il tempo favoloso delle origini [...] E' dunque sempre il racconto di una "creazione": si narra come qualcosa è stato prodotto, come ha cominciato a essere ».
Il mito riguarda la creazione insomma, ancora non approfondita dal punto di vista scientifico. Poi arriva l'unione con religione e fiaba. Della fiaba la definizione è la seguente:
"La fiaba è un tipo di narrativa originaria della tradizione popolare, caratterizzata da componimenti brevi e centrati su avvenimenti e personaggi fantastici come fate, orchi, giganti e così via. Si distinguono dalle favole, in cui la componente fantastica è generalmente assente, e la narrazione ha un intento allegorico e morale più esplicito. Le fiabe sono tradizionalmente pensate per intrattenere i bambini."
Ricordate i tempi in cui la mamma, per tranquillizzarvi o farvi addormentare, si metteva a raccontare le fiabe? In realtà vi stava già raccontando il genere che si chiama fantasy fiabesco, anche se in modo approssimativo.
Dopo tutte queste definizioni, il fantasy cos'è veramente? Io direi che è un miscuglio dei due generi sopra citati, mito e fiaba, e presenta le caratteristiche di entrambe le categorie. Narra della creazione di un mondo, come nel mito, fornito di una sua religione e teoria di formazione. In questo mondo vi sono razze più o meno simili a quella umana, create per spiegare in modo approfondito le varie nature dell'animo umano. Dalla fiaba questo mondo "neonato" non prende solo tali razze, ma anche la sua storia e le avventure che eventuali eroi dovranno affrontare. Che si tratti di salvare una donzella in pericolo o di recuperare un prezioso oggetto e sconfiggere il male, il mondo fantasy narra sempre e comunque della lotta millenaria tra bene e male, tra buio e luce, tra vita e morte. Ora, chi può dire che il fantasy non è reale?
Io ho detto la mia, vi ho fornito dei documenti. Adesso dite la vostra.

Di che fantasy sei?

Credo sia bello scambiarci opinioni sui tipi di fantasy preferiti. C'è lo urban fantasy, che solitamente è ambientato in epoca moderna e ha come scenari città contemporanee all'epoca dello scrittore. Poi viene il fantasy epico, in pratica un'epopea fantastica sullo stile dei romanzi cavallereschi del ciclo di Re Artù e su poemi quali l'Orlando furioso e la Gerusalemme Liberata. Segue il fantasy medievale, simile al precedente ma dalle varie tematiche, che possono essere amorose o incentrate sullo scontro tra bene-male. L'ambientazione è ovviamente d'epoca medievale. Simile ancora è il fantasy storico, dove storia e leggenda si intrecciano e confondono in un'unica trama. Menzione d'onore meritano il fantasy fiabesco e la fantascienza, quest'ultima dichiarata come genere a sè da molti studiosi di letteratura. Il fantasy fiabesco presenta tutte le caratteristiche della fiaba, vi si incontrano i classici personaggi quali animali parlanti, creature antropomorfe, principesse, streghe, fate, guerrieri, draghi. L'ambientazione può variare da epica a medievale, la trama è solitamente molto semplice e dalla cronologia poco complicata. Può capitare a volte che non abbia una vera e propria collocazione temporale.Contiene spesso una forte morale ed è quasi sempre presente la tematica amorosa. La fantascienza invece unisce il genere fantasy, che parla appunto del mondo "fantastico" e di tutto ciò che è immaginato dall'uomo, alla scienza. Alieni provenienti da altri pianeti, mostri frutti di esperimenti genetici, scienziati pazzi tipo Dr Frankenstein. Si unisce ciò che la scienza sa fare con ciò che la scienza potrebbe fare e farà. Una perfetta unione tra speranze del presente e possibilità del futuro.
E voi di che fantasy siete?

Presentazioni

Ho già fatto le mie presentazioni nella pagina principale del blog con tanto di foto da cavaliere donna che mi rappresenta...ma se qualcuno volesse sapere qualcosa in più su di me, anche più personale, non esiti a chiedere. E se vuole può anche presentarsi brevemente ed essere accolto nel blog a braccia aperte.

Il babyboom nel fantasy

Da un po' circola questa polemica sugli autori giovanissimi, massimo della mia età, che pubblicano fantasy. Alcuni nomi? Cito per prima Chiara Strazzulla, diciassettenne romana, che ha scritto gli Eroi del Crepuscolo convincendo un colosso come Einaudi a pubblicare per la prima volta in assoluto fantasy. Presto lo prenderò in esame per recensirlo, e vi assicuro che scoccheranno scintille...del resto, ho avvisato che non ho un caratterino facile. Il secondo nome è quello di Federico Ghirardi, che ha pubblicato con la Newton&Compton Bryan di Boscoquieto nella terra dei mezzi demoni, una specie di urban fantasy misto allo stile apocalittico che da un bel po' non ritornava nel fantasy italiano. Mi impegno a recensire anche il suo libro,e qui prometto non scintille ma fuochi d'artificio!
L'articolo che accusa i due giovani qui sopra di aver scritto libri falsi è di Giorgia Grilli. In questo articolo la giornalista dice quanto segue:
"Non dirò nulla di questi libri, perché appunto sono libri «falsi», costruiti a tavolino, creati per far colpo non in quanto libri, ma in quanto libri di ragazzini”. Ha torto, ha ragione? Per me sia l'uno che l'altra. Ma io giudico così avendo letto il contenuto di alcuni libri in questione. Mi piacerebbe sentire altri pareri.